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Il curriculum vincente

By 4 Novembre 2019Maggio 13th, 2021No Comments

Essere sintetici e non superare mai le due pagine, riassumere le proprie competenze ed esperienze lavorative in un breve summary, non scrivere in prima persona. Sono alcune delle dritte per tradurre il proprio curriculum vitae in inglese se ci si vuole candidare per posizioni lavorative oltre confine, in particolare nei paesi anglosassoni. Una strada sempre più battuta dai giovani italiani se si pensa che, secondo un sondaggio realizzato dal centro di ricerche Data giovani e Panel Data su un campione di 600 connazionali tra i 18 e i 35 anni, il 30% è pronto a cercare fortuna all’estero. Redigere un curriculum impeccabile è dunque il primo passo per realizzare la propria aspirazione. Ecco i consigli degli esperti per non sbagliare.

1) Non indicare età, sesso o altre informazioni personali non richieste

“Alcune informazioni che noi riteniamo standard non devono essere inserite nel cv in inglese”, spiega Francesca Contardi, docente di gestione delle carriere all’università Liuc che da oltre 20 anni si occupa di ricerca e selezione e di consulenza in ambito human resources e organizzazione. “Tra queste rientrano l’età, il sesso e lo stato civile perché vengono considerati dati discriminanti. Mentre l’obiettivo è valutare solo le competenze del candidato. Inoltre, sono anche apprezzati i curricula senza nome e quelli in cui non è presente la foto del candidato”. Non dimenticare comunque di inserire sempre un numero di cellulare e un’email per poter essere rintracciati.

2) Inserire le esperienze lavorative per prime e non scrivere mai in prima persona

Le work experience vanno elencate prima del campo riservato all’educazione proprio perché i recruiters vogliono sapere in primo luogo cosa si è capaci di fare. “Inoltre, ricordarsi di usare i bold (ossia, il grassetto) per mettere in evidenza i fatti più salienti, di essere chiari nelle date e di personalizzare il cv. Ad esempio, sono state introdotte di recente anche delle immagini grafiche sulla scia del cv del ceo di Yahoo Melissa Mayer”. Mai, infine, scrivere in prima persona (usando “io” o “me”) in quanto considerato poco professionale, ed esprimere opinioni personali in merito a ciò che si è fatto o alle aziende in cui si è lavorato.

3) La sinteticità è una dote

Il Regno Unito e i mercati anglosassoni in generale apprezzano molto la capacità di sintesi. Un curriculum ricco di dettagli e lungo cinque o sei pagine è uno degli errori da evitare. “Occorre dunque non incorrere nel rischio di essere troppo dispersivi e scrivere una, al massimo due pagine”, precisa l’esperta.

4) Certificazioni di lingua

“Dato che ci sta candidando per una posizione di lavoro oltre confine è buona norma mettere in evidenza la propria conoscenza della lingua inglese, quindi inserendo nel cv eventuali certificazioni internazionali o esami ed esperienze fatte all’estero”, aggiunge l’esperta.

5) Disponibili a trasferirsi

“Buona norma è poi sottolineare nella parte finale del cv la propria disponibilità a viaggiare o a trasferirsi nel Paese per il quale stiamo facendo l’application”.

6) Account social

“Soprattutto per chi si candida per profili in ambito marketing e commerciale è inoltre fondamentale inserire nel curriculum i propri account social, considerato che la presenza sul web è ritenuta strategica in alcuni settori”.

Importanti sono anche le referenze degli ex capi.  Le referenze scritte dagli ex datori di lavoro sono molto gradite nel mondo anglosassone e danno una marcia in più al cv”. In alcuni casi, anche un docente per chi ha frequentato dottorati di ricerca o master può scrivere una lettera di referenze nel momento in cui ci si affaccia sul mercato del lavoro.

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